Erbacea originaria delle coste di Nuova Zelanda, Australia e Tasmania, Tetragonia tetragonioides sviluppa fusti allungati e ramificati dalla consistenza carnosa e dalla colorazione verde lucente.
Nei tempi antichi le sue foglie venivano consumate dagli indigeni neozelandesi, i Maori, come sostentamento. Scoperta da James Cook nel 1770 e diventata sostentamento fondamentale per gli affamati navigatiori europei, conobbe di riflesso un enorme successo sulle tavole europee all’inizio dell’ 800.
E’ interessante conoscere che Tetragonia tetragonioides è considerata una pianta alofita. Con questo termine, si identificano specie capaci di insediarsi su terreni salini e alcalini e ulteriormente in presenza di acque salmastre. Si tratta inoltre di specie caratterizzate da un’elevata resistenza alla siccità, questo dovuto alla loro eccezionale capacità di assorbire acqua, accumulare i sali nei tessuti e di ridurre l’intensità di traspirazione.
Dal sapore leggermente acidulo, le foglie di questo spinacio sono ottime consumate crude in insalata, poiché rimangono carnose e croccanti, abbinate ad esempio ad un’insalata mista, pomodori e altre verdure di stagione da consumare fresche, come i cetrioli. Le foglie di T. sono inoltre apprezzabili anche cotte. Le potrete utilizzare per realizzare l‘impasto di crespelle e frittate, nei ripieni di torte salate e come alternativa al classico spinacio cotto!
Sebbene il fogliame ricordi vagamente quello dello spinacio tradizionale, le due specie non hanno nessun legame tra loro.
Di facile gestione e dalle poche esigenze, potrete gestirlo sia sul balcone sia nell’orto. La pianta nel periodo estivo, favorevoli le temperature elevate, regala una vegetazione vigorosa.