Riposo vegetativo o dormienza delle piante identifica un processo particolarmente complesso che interessa il mondo vegetale. Fin da piccoli abbiamo potuto osservare ed imparare come il cambio delle stagioni influisca sulle piante ci circondano: i prati verdi in primavera e le foglie gialle in autunno, le arsure dei campi in estate e gli alberi spogli in inverno.
Il riposo vegetativo coincide con una fase stagionale nel ciclo vitale delle piante. Ed è proprio in questo periodo di dormienza che le funzioni vegetative vengono ridotte al minimo. Questo perché la pianta si trova a dover fronteggiare un periodo avverso, come lo sono i mesi invernali contraddistinti da temperature rigide e apporto di luce ridotto.
Ma quindi in questo periodo le piante vanno in letargo? Assolutamente no, o meglio solo apparentemente. Le specie caducifoglie (anche dette decidue), le quali sono soggette alla perdita parziale o totale del fogliame, sembrerebbero proprio trovarsi in uno stato di inattività, ma ci sbagliamo di grosso. Nella fase invernale infatti tutte le piante lavorano per riprogrammare le funzioni vitali e riproduttive, unitamente a quelle di autodifesa.
Avreste mai pensato che la perdita delle foglie da parte di una pianta sia una strategia per proteggersi dalla disidratazione? Il processo di evaporazione di acqua al fogliame di una pianta richiede un approvvigionamento continuo, ma durante i mesi freddi questo non è sempre possibile. I terreni potrebbero essere ghiacciati e la pianta dovrebbe sottoporsi ad un grande dispendio di energie. Proprio per questo la pianta cerca di autodifendersi perdendo le foglie. Ma solo per questo periodo! Con temperature più favorevoli e miti il ciclo vegetativo tornerà alla normalità. Anche la rigidità delle temperature, che possono in alcune zone scendere di molto sotto il limite degli 0°C, viene gestito dalle piante con diverse strategie di difesa contro il congelamento. Esse lavorano infatti al fine di evitare la formazione di ghiaccio intracellulare, che permetta di tollerare quello intercellulare. Una strategia comune è ad esempio quella di concentrare gli zuccheri dentro la cellula.