À propos de 90% delle piante produce fiori dalle variabili dimensioni, da quelli minuscoli ai giganti, che possono arrivare a misurare un metro o più di diametro.
Pensate che le prime piante fiorite comparvero circa 247 milioni di anni fa ed erano ninfee. Con il passare del tempo, i fiori cominciarono a sbocciare su alberi e piante legnose, erbacee e acquatiche. Si ritiene, ad esempio, che la pianta della spezia anis étoilé, Illicium verum, sia una dei primi gruppi di piante legnose ad essersi evoluta.
Lo sviluppo dei fiori e le loro tecniche di attrazione
I fiori si sviluppano quando la pianta è pronta a produrre semi e a riprodursi. I cicli vitali possono durare settimane o mesi, secondo le specie.
Le piante classificate come annuali germinano, fioriscono, si riproducono e muoiono nel giro di un anno o meno (es. coriandre, capucine, nigella). Le biennali producono semi in una stagione, riposano in inverno e fioriscono la primavera successiva, vivendo per circa due anni (es. angélique, numérique). Le perenni fioriscono tutti gli anni e vivono tre anni o più (es. lavande, timo, agline aux herbes). Alcuni alberi (perenni legnose) possono sopravvivere per secoli.
Profumo, grandezza e forma dei fiori hanno un ruolo importante nel richiamare gli impollinatori, ma è il colore il modo migliore per attirare l’attenzione.
Se a volte potrebbe sembrare strana la preferenza di alcuni insetti e uccelli per alcuni colori, dobbiamo considerare che i loro occhi sono strutturalmente diversi da quelli di noi esseri umani, in quanto percepiscono uno spettro cromatico differente. Api e molti altri insetti, che riescono a visualizzare la luce ultravioletta, identificano più facilmente i percorsi per arrivare al nettare.
Per adattarsi alle preferenze visive dei loro impollinatori, le piante hanno così sviluppato un arcobaleno di sfumature, che possano aiutare loro a riconoscere la strada giusta:
- i fiori bianchi attirano falene notturne, ma anche farfalle e mosche (Ipomea)
- i fiori rosa sono amati dalle farfalle e da alcune falene (Camelia)
- i fiori rosso e arancio sono i preferiti dagli uccelli (Ibisco, Calendula)
- i fiori gialli richiamano farfalle, api e vespe (Tarassaco)
- i fiori azzurro-viola e blu di qualsiasi sfumatura, sono individuati facilmente dalle api (Scabiosa, Fiordaliso)
- i fiori viola sono i più graditi dalle api (Erba cipollina)
E’ interessante osservare che gli scienziati ritengono che i fiori si siano evoluti prima di molti insetti impollinatori, e che i primi fossero verdi, come le foglie che li circondavano. In seguito alla nascita di un legame fra pianta e animale, si è intensificata la competizione fra impollinatori e le piante hanno iniziato ad adattare il colore dei propri fiori per attirare alcune specie.
Come dicevamo l’occhio umano vede la luce riflessa come colori, mentre molti impollinatori hanno una visione del mondo completamente differente!
Le api, ad esempio, percepiscono un certo intervallo di lunghezze d’onda, fra cui lo spazio ultravioletto, che permette loro di vedere alcune caratteristiche di un fiore, come ad esempio linee, punti o altri motivi presenti. Questi dettagli sono vere e proprie guide al nettare e sono fondamentali anche per le piante, che attraverso questo stratagemma riescono a far disperdere il loro polline.
Pensate poi che molte piante sfruttano ulteriormente al meglio i loro colori, variando le sfumature dei fiori in base agli stadi di maturazione degli stessi. In questo modo saranno in grado di lanciare dei veri e propri segnali di colore. Mediante questa strategia gli impollinatori vengono indirizzati volontariamente verso fiori maturi e ricchi di nettare e polline, ricevendo più visite e avendo così più probabilità di essere fertilizzati!
Le straordinarie strategie sviluppate dai fiori di adattamento e trasformazione al fine di riprodursi sono molteplici e non mancheremo di parlare di altri interessanti aspetti in un prossimo articolo!
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